Il film di Lady Oscar nasce dalla collaborazione del famoso regista francese Jacques Demy e il produttore Giapponese Mataichiro Yamamoto.
Il film, girato in Francia tra Parigi, Versailles e dintorni, viene mostrato al pubblico nel marzo del 1979 con pochissimi commenti positivi.
Il film doveva essere fedelmente tratto dal manga di Riyoko Ikeda “Le Rose di Versailles” ma il pubblico, guardando questo film, si rende immediatamente conto che è tutto meno che fedele al tanto amato manga.
Si nota sin dalla prima scena che la storia è stata cambiata in modo drastico.
Vorrei fare una sorta di carrellata per ogni personaggio ed illustrare quindi le scene che sono meno congruenti rispetto al manga.
Cominciamo con Oscar, che viene interpretata (schifosamente, a mio avviso) da Catriona MacColl. L’attrice, seppur bella, non ha decisamente il fisico androgino della nostra eroina e tanto meno la sua abilita ad andare a cavallo: in una scena ci viene perfino mostrata che si fa aiutare per salire in groppa. Mentre la Oscar che amiamo è una magnifica amazzone, alta, slanciata e molto abile con la spada.
Tralasciando il fisico, l’attrice non riesce a dare allo spettatore la sensazione che chi stiamo guardando sia Oscar anche per l’atteggiamento verso gli altri: i fans di questo personaggio sanno che lei è un colonnello molto austero e rigido con i suoi soldati e in una scena del film in cui fa un’ispezione alla Guardia Francese sembra quasi che, invece di tenere la situazione sotto controllo, sia lei quella spaventata.
Il tanto amato André è interpretato da Barry Stokes, che sembra dare vita a un tronco d’albero invece che ad un uomo dolce, passionale e completamente innamorato di Oscar (dico queste parole soffrendo non poco perché considero Barry un gran bel moraccione ed è l’unica ragione per cui guardo e riguardo questa schifezza di film). Mentre l’André del manga è gentile, per niente sfrontato, nonché molto protettivo nei confronti di Oscar; Barry Interpreta un André quasi egoista, egocentrico (anche se con un gran bel sedere), molto dominante nei confronti di Oscar.
Ricordando le scene fra Oscar e André sia nel manga che nell’anime si puo quasi toccare l’atmosfera di sofferta amicizia e amore che c’è fra i due. Nel film è come guardare la reclam dei Sofficini Findus.
Che dire sulla regina Maria Antonietta è interpretata da Christine Böhm? Questa regina è noiosa,viziata, sconsiderata, egocentrica e con i modi di fare di una meretrice, certamente molto lontana dal personaggio storico. Le motivazioni gli atteggiamenti, forse troppo leggeri che sono motivati in realtà da un matrimonio non felice e da una vita con troppe costrizioni, sono assolutamente assenti; col suo modo di fare l’infelice Maria Antonietta è più che altro antipatica.
Passiamo al Conte Hans Axel Von Fersen, interpretato da Jonas Bergstrom e il gatto morto che usa come parucchino.
Se è possible questo attore e ancora peggiore degli altri, veramente osceno ed è un insulto al Fersen del manga e dell’anime (questo detto da colei che lo chiama Hans Axel Von Pirlen).. Anche se la mia opinione sul conte di Fersen è sempre stata negativa, questo attore ha dato un’immagine del conte esageratamente stupida e incapace di provare sentimenti diversi da quelli che può provare uno col mal di pancia.
Il prossimo personaggio che merita una piccolo nota è il conte De Girodelle, interpretato da Martin Potter. Nel manga e nell anime il conte è un gentiluomo molto corretto, ligio al dovere che sacrifica i suoi sentimenti per la felicità di Oscar, mettendosi da parte al rifiuto di lei di sposarlo. In questo film Girodell non ha nessun ruolo nella Guardia Reale ed è un sadomasochista che farebbe invidia al Marchese de Sade.
Ho cercato di trovare ad una parola con lo stesso significato di “viscido” ma l’unico risultato che ho trovato è stato “Girodelle del film di Demy”.
Il re Luigi XVI, interpretato da Terence Budd, va a caccia e fa lucchetti (e poi uno si stupisce che perde la testa). Niente a che vedere con l’immagine di re timido e introverso, incapace di dimostrare i suoi sentimenti che la Ikeda ci mostra.
Il generale de Jarjayes, Mark Kingston, è un uomo orribile, spietato, sciovinisticamente ebete e molto imbranato con la spada (tanto che si fa battere facilmente da André).
Nanny e interpretata dall’unica vera attrice in questo pollaio, Costance Chapman, che interpreta la nostra Nanny in un modo splendido.
Il personaggio di Rosalie è molto marginale e interpretato, molto squallidamente. Anche lei non ha niente a che vedere con il personaggio dolce che ha creato Riyoko Ikeda, mentre Jeanne Valois risulta molto più convincente e più fedele al personaggio del manga, anche se, come Rosalie, la Polignac e altri personaggi, è relegata veramente ai margini della storia.
È’ difficile fare una recensione dell’ultima scena del film, ossia la presa della Bastiglia, senza arrabbiarsi un po’, quindi vi prego di perdonarmi se ci saranno imprecazioni varie..
Prima di tutto, la scena d’amore nella stalla potrebbe essere considerata un punto a favore per questa ciofeca, se non fosse per gli attori che non farebbero eccitare un toro da monta.
Passiamo alla scena della folla che si sta dirigendo verso la Bastiglia.
Voi direte che gente in preda alla follia e sulla via della più sanguinaria delle Rivoluzioni, sarebbe un attimino più rumorosa, con tanto di imprecazioni e urla a squarcia gola.
No! Demy ci fa vedere il popolo calmo e composto sulla via per una scampagnata fuori porta: tutte le nostre convinzioni sugli eventi del 14 luglio, la violenza, la battagia, sono solo congetture! Il film si conclude con André che viene colpito alle spalle (l’unica scena dove questo attore riesce a rendere una seppur vaga idea di sofferenza) e cade esanime, appoggiato ad un muro. La scena, di per sé, è triste, specialmente con in sottofondo le urla di Oscar che lo cerca tra la folla mentre quest’ultima, che in quattro e quattr’otto è riuscita a prendere la Bastiglia, comincia a cantare felice “La Carmagnole”, brano famoso durante la Rivoluzione e, in questo caso, retrodatato (perché dovrebbe risalire al 1792). In pratica lui muore (o per lo meno sembra che muoia) mentre lei rimane in vita.
In realtà, al di là della cattiva scelta degli attori e della loro difficoltà ad interpretare il loro ruolo, la sceneggiatura è il punto negativo di tutto il film. Anche se è fisiologico il fatto che si sia dovuta operare una scelta nelle scene, dovendo automaticamente escludere o ridimensionarne alcune, Jacques Demy non è riuscito a mantenere quei connotati essenziali dei personaggi e dei rapporti che li legano.
A parte il cast e l’interpretazione, i costumi sono magnifici, storicamente molto fedeli. Altra nota positiva del film sono le musiche, realizzate da Michel LeGrand e la scelta di girare alcune scene dentro e fuori la Reggia di Versailles.
Per il Palazzo Jarjayes è stato usato il castello di Jossigny, utilizzato anche da Riyoko Ikeda per il manga.
Per concludere, nonostante i miei commenti, il film di Demy è una delusione che però non posso fare a meno di guardare e riguardare. Che volete farci: mi piace farmi del male! Lady Oscar è una storia così bella che non si può ignorare, nemmeno sotto forma di film ciofeca.
SERENA TOMMASI