12 Settembre 2011. Sono le ore 17.30 circa e molti giovani di tutta Italia sono davanti ai teleschermi per gustarsi incuriositi le nuove avventure della cara vecchia amica e campionessa della pallavolo Mila Azuki, nella nuova serie “Mila e Shiro il sogno continua”, che avevamo lasciato nel 1985, nell’intento di avverare il suo sogno di diventare assieme alle sue amiche, una campionessa olimpica e vincere la medaglia d’oro alle olimpiadi di Seoul. Ora dopo venticinque anni si ha una Mila cambiata sotto tutti i punti di vista. Vediamo una ragazza, sicuramente più matura, che ha visto infranto il suo sogno di diventare l’asso della nazionale a causa di una frattura al tendine d’Achille e che l’ha vista lontana dal campo per ben due anni, ma almeno la sua determinazione (almeno quella) non è cambiata, infatti, non abbattendosi ha continuato ad allenarsi diventando più abile più di quanto non lo fosse già prima. Ed ora a far da sfondo alle mitiche partite non saranno più i campi giapponesi, ma quelli cinesi. Da quello che si è potuto vedere dai primi cinque episodi mandati in onda su Italia Uno, la nostra amica Mila dopo il suo infortunio è stata presa nella squadra cinese delle Dragon Ladies, retrocessa di categoria rischiando il fallimento. Il nuovo direttore tecnico, la ex campionessa olimpionica Ming Jan, dopo averla vista in un provino decide di volerla nella sua squadra, dal momento che nessuno crede più nelle sue capacità a causa del suo infortunio. A vedere il suo provino dietro le quinte ci sono anche i suoi due vecchi allenatori Mr Daimon e Mr Mitamura, rimasti come sempre sbalorditi dalle sue capacità.
Personaggi immutati che non potevano mancare nella serie sono le figure dei genitori di Mila, icone fondamentali nella vita della protagonista che con i loro consigli, molto spesso contrastanti, aiutano la figlia ad andare avanti. Da una parte c’è il padre Toshiko, il quale vorrebbe che Mila lasciasse il mondo della pallavolo per la sua salute e dall’altra parte la madre, la signorina Tajima, la quale consiglia alla figlia di continuare a seguire i suoi sogni. Ovviamente l’idea di inseguire i suoi sogni ha la meglio nell’animo di Mila ritrovandosi così catapultata in Cina.
A questa squadra si aggregano anche le due amiche del cuore di Mila, Kaori Takigawa, la quale sentendosi in colpa per l’infortunio della malcapitata decide di seguirla in Cina e Nami Ayase, proprio quest’ultima, già nella squadra, insieme a Shiro (allenatore delle Dragon Ladies)ha chiesto che la sua amica Mila fosse convocata. Ora, le ragazze sono in Cina e devono trovare lo spirito di squadra giusto per affrontare le partite future per essere soprattutto imbattibili. La squadra è completamente nuova e un'altra new entry è una giovane ragazza di nome Glin, una promettente campionessa alle prime armi con questo sport (prima di approcciarsi alla pallavolo era una combattente di Kung fu). La ragazza è molto impacciata e non conoscendo bene la tecnica dello sport non riesce soprattutto a dosare bene la sua potenza nelle schiacciate, ma ha un ottima elevazione come la sua compagna Mila, di sicuro avrà molto da imparare dalle sue compagne già esperte.
La trama è apparentemente interessante, forse se ne vedranno delle belle, ma dai disegni non è arrivato nulla di buono. I personaggi si muovono in maniera goffa, le ragazze quando sono in campo sembra che facciano del karate invece che pallavolo. Le braccia sono perennemente piegate anche quando sono in aria e quando la palla viene colpita sembra più una sfera magica attorniata di tanti colori che un bolide pronto a fare punto.
Chissà, magari non riavremo il vecchio stile, ma forse ritroveremo quell’allegria di cui Mila sembrava ogni giorno nutrirsi e che al momento è assente. Forse rivedremo quell’amore tanto decantato tra Mila e Shiro che ora è come se non ci fosse mai stato e forse risentiremo gridare a squarciagola quel meraviglioso ATTACK che eravamo abituati a sentire ogni qualvolta che Mila era al di sopra della rete.
Una cosa che non è cambiata sono le due voci dei protagonisti quella di Barbara de Bortoli (Mila) e Vittorio Guerrieri (Shiro).
Bisogna solo continuare a seguire e chissà, sicuramente qualcosa accadrà...
STEFANIA TORSELLO